
È così l’abatino ce l’ha fatta. Il mandato ricevuto al circolo Bilderberg pareva arduo, ma pochi hanno il pelo sullo stomaco dello sciacallo fiorentino, e l’avvocaticchio ha avuto il benservito.
È così l’abatino ce l’ha fatta. Il mandato ricevuto al circolo Bilderberg pareva arduo, ma pochi hanno il pelo sullo stomaco dello sciacallo fiorentino, e l’avvocaticchio ha avuto il benservito.
Ciampolillo, chi era costui? Non c’era bisogno di saperlo, tant’è che s’era scritto e non si conosceva, e per questo saliamo di diritto sullo scranno dei lavevodettisti. Non c’era bisogno del senatore ex Cinquestelle, ultimo approdato nelle milizie contigiane, per sapere che l’avvocaticchio l’avrebbe scampata per il rotto della scuffia.
Come finirà la crisi di governo e l’harakiri di Salvini
La sagoma scura del carrarmato campeggia sulla copertina rossa, tra le fumate delle granate, bianche come il titolo: 2017, war with Russia. Sugli scaffali delle librerie londinesi, dov’è appena uscito, fa un bell’effetto, con quei caratteri grandi e un po’ retrò, stile anni ‘70.
Il colpo d’occhio sulla mappa elettorale capitolina è impressionante. Roma si tinge di giallo, una macchia enorme. Resta al centro solo una corolla pieddina, cerchio attorniato da una marea gialla montante.
Tutto come previsto, o quasi. Alla faccia dei risultati clamorosi, come titola l’ormai ex Corrierone, che evidentemente si riferisce alle elezioni in Perù, vinte sul filo da Pedro Pablo Kuczynski sulla rivale Keiko Fujimori, data per stravincente, nessuna novità emerge dalle amministrative, rispetto a sondaggi ed exit poll. Tranne un paio di fatti rimarchevoli.
È tornata una calma apparente a Ben Gardane, dopo un giorno di fuoco e una notte di coprifuoco che hanno lasciato più di cinquanta morti sul terreno. La quiete dopo la tempesta, anche se la bufera è di là da venire, in Tunisia. Col confine libico a un passo, indifeso da una barriera di filo spinato e sabbia.
Il tiro con l’arco ai Fori, con vista sul Colosseo. Dove si terrà la sfilata dei vincitori e il traguardo dei ciclisti, mentre i maratoneti passeranno sotto l’arco di Costantino. E il beach volley al Circo Massimo. È pieno di appuntamenti a dir poco esaltanti il piano per Roma 2024 presentato al Palacongressi dal comitato organizzatore dei giochi olimpici presieduto da Luca Cordero di Montezemolo.
Ci mancava solo la Crusca col suo comunicato numero cinque – pure l’accademia dei linguisti comunica coi comunicati, manco fossero brigatisti vecchia maniera – sul tormentoso percorso dello stepchild adoption, chiedendo che si sostituisca con l’italico adozione del configlio.
Roma ha solo la certezza delle sue macerie, a due mesi dal Giubileo. Era dai tempi dei bersaglieri di La Marmora a Porta Pia che non si sentivano parole così dure sulla Città eterna da parte del Vaticano.