
in Le parole sono pietre
Kill me please, almanacco dell’orrido specchio dei nostri tempi
La vittoria del misconosciuto Olias Barco al festival di Roma impone qualche riflessione. Si parla di vittoria, e non di successo, per “Kill me please”, perché le cose sono e vanno tenute distinte. Ché al pubblico (poco) plaudente e a tratti ridente che gli ha preferito In un mondo migliore della danese Susanne Bier, spetta l’ultima voce in sala.