Se c’è uno che incarna il motto chi la dura la vince, è lui. Vent’anni e una quantità inimmaginabile d’intoppi dopo, Terry Gilliam è riuscito a finire una pellicola che divide la critica e può dirsi un capolavoro, se non farà la fine dei suoi flop al botteghino, vedi Il barone di Munchausen o Il mondo capovolto, missing in Italy.
Più che un assaggino, è un’abbuffata di voti quella che Rosella Postorino ha fatto. Tale è il distacco col secondo classificato che Le assaggiatrici più che vincere ha stravinto il Campiello 2018.
Accroccata sulle pendici collinari che guardano il Trasimeno, Cortona è l’ultima cittadina toscana in faccia all’Umbria. Una bomboniera sul punto d’esplodere i suoi confetti d’attorno, disseminandoli sui colli della Val di Chiana aretina e in terra umbra.
L’aveva iniziato lui l’hanno scorso, è ripartito da lui anche quest’anno. Da Palamede, eroe degli Achei trasposto sulla piana reatina, rimosso dalle macerie di Troia per tornare a quelle di Amatrice.
E due. Senza faglie sul pronostico, Helena Janeczek vince il secondo premio letterario dell’anno, il primo del Belpaese. Dopo il Bagutta, lo Strega. Visto che non c’è due senza tre e il suo La ragazza con la Leica è in lizza anche al Campiello, la possibilità di uno storico tris non è irrisoria, per lei.
Diciamolo subito: L’ultimo singolo di Lucio Battisti è un bel libro. E non vale per le opere letterarie quel che vale per l’arte, che a dirla bella non si fa all’opera un complimento.
Erano quasi settant’anni che s’aspettava il momento. Da quando, nel ‘49 – Togliatti era convalescente dall’attentato e la diccì fresca di governo – la neonata Repubblica l’aveva acquistato per farne la Galleria nazionale d’arte antica, Palazzo Barberini non aveva mai aperto le porte dell’ala sud in questa veste.
Non capita tutti i giorni non sapere se ridere o piangere, lasciarsi andare alla speranza o alla moscerìa indifferentemente. Più facile restare mezzimezzi. Vabbè, proviamoci.
Neanche s’è freddata la salma di Philip Roth e già è partito il peana: è morto un gigante della letteratura privato del Nobel.
Pittsburgh se la sono litigata un po’ tutti. Giubbe rosse e francesi quando era un ammasso di tronchi, Fort Pitt, sulle sponde dell’Ohio. Pellerossa e trapper.