Ufo, una vecchia storia tutta da scrivere Qui mondo

C’è una storia, vecchia come il cucco, però vergine. Antica come il mondo, ma tutta da scrivere. È la storia degli Ufo, Oggetti volanti non identificati, dall’acronimo italiano Ovni che nessuno usa preferendogli quello made in Usa, dov’è nata la parola magica quant’altre mai. Correva l’anno 1947, quando tal Ken Arnold avvistò e descrisse quelli che sarebbero passati alla storia come tali, sui cieli di Washington. Navicelle aliene, per la gioia degli ufologi di tutto il mondo.

Ma è dall’antichità che non mancano incontri ravvicinati con oggetti volanti non meglio identificati. A partire dagli scudi volanti che i più valorosi tra i soldati di Alessandro Magno in marcia verso Oriente avrebbero cercato di colpire con frecce e fromboli, ai fenomeni misterici periti coi Libri Sibillini, agli astronauti di pietra delle sculture mesoamericane, fino alle dipinture rinascimentali con certi cosi volanti di difficile attribuzione & collocazione. Da allora gli avvistamenti si sono moltiplicati, non tutti pacifici.

Solo in Italia se ne contano oltre diciottomila, a partire da quello stesso anno. Ma il più strabiliante, e meno noto, avvenne qualche tempo prima nelle campagne di Vergiate, nel Varesotto. Un atterraggio che spinse Mussolini ad attivare l’ufficio R/33 (ricerche speciali 1933), a capo del quale c’era Guglielmo Marconi, e mettere i resti di quella che reputava una qualche arma segreta nazista in un hangar della Savoia-Marchetti. Resti finiti, a guerra finita, nella famigerata Area 51. La base Usa pseudosegreta nel deserto del Nevada che il popolo di faccialibro invaghito d’Ufo e complotti ha tentato di prendere d’assalto qualche tempo fa. Facendo uscire dai gangheri persino Trump che ha minacciato di mettere mano ai cannoni, pur di fermare gl’invasori.

A dare la stura al tentato assalto, poi rivelatisi, con buona pace di tutti, una fanfalucherìa di poche dozzine d’invasati, una nota non originale ma ufficiale: a dire l’ultima sulla questione era intervenuto il portavoce della marina statunitense, dichiarando che alcuni filmati con altrettanti Ufo in bellavista sono senz’altro veri, ma da qui a dire che gli extraterrestri esistono è tutt’altra faccenda. Pensavamo fosse la volta buona e invece non è che un’altra puntata d’una storia infinita, ancora da scrivere. Con, a perenne monito e incipit, l’avvertimento dello scomparso Stephen Hawking: cosa siano gli Ufo è dubbio, che esistano esseri extraterrestri è certo, che sia meglio non andarli a cercare è certissimo, per non  finire scrafazzati da una civiltà più avanzata della nostra, anziché da noi stessi.


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