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Joker, la carta truccata del mazzo Qui mondo

C’erano una volta le rivoluzioni colorate. Democratiche, spontanee. Dovevano aprire la strada alla libertà nei paesi dell’Est, eliminando uno a uno tristi despoti sopravvissuti al tracollo del comunismo, da Belgrado a Kiev, col marchio di qualità serbo Octopor e il mancorrente Cia.


Un sogno di film Scrissi d'arte

Se c’è uno che incarna il motto chi la dura la vince, è lui. Vent’anni e una quantità inimmaginabile d’intoppi dopo, Terry Gilliam è riuscito a finire una pellicola che divide la critica e può dirsi un capolavoro, se non farà la fine dei suoi flop al botteghino, vedi Il barone di Munchausen o Il mondo capovolto, missing in Italy.


Loveless, la colpa (e l’arte) di vivere senza amare Scrissi d'arte

Diciamolo subito: Loveless è un gran film, durissimo e bellissimo, e se l’avete perso è un gran peccato. Andrej Zvjagincev (o Zvyagintsev, se scopiazzate la traslitterazione anglosassone) si conferma regista puro e duro, e bene ha fatto la giuria dei Golden globe a premiarlo per il suo ultimo lavoro, Neljubov (senza amore, appunto), come già il suo precedente Leviathan, nel 2015.


Stalin, morire a crepapelle Scrissi d'arte

Mettete insieme un pubblicitario e un disegnatore francesi di grido, un regista italoscozzese con la faccia da prete e padre napoletano dalle mani in pasta nella pizza, come d’uopo, in quel di Glasgow, e fatene un film. Un’opera seconda, quella d’Armando Iannucci, tratta da un fumettone – graphic novel, come suol dirsi – dal titolo d’antan: La mort de Staline.


MICHAEL CAINE E  HARVEY KEITEL SUL SET DI LA GIOVINEZZA, FOTO DI GIANNI FIORITO Scrissi d'arte

Italiani a Cannes/2. Non è facile affrontare La giovinezza. Non è facile se la palpebra cala dai primi minuti e non sai se è per l’insostenibile lentezza del girato o quel grappino che non aiuta a tenerla aperta