Colf nude cercasi Belpaese

Arrivano anche in Italia le colf naturiste. Una gioia per gli occhi (e non solo), ma guai a chi tocca. 
Vedere senza toccare è roba da star male. Non la pensa così tal Margherita, piacente quarantenne marchigiana che dopo un’esperienza inglese ha introdotto il servizio di naturist cleaner anche in Italia, Naturpop. Basta prenotare online e l’agenzia vi recapita a domicilio una colf che in un battibaleno si spoglia e si mette a stirare, spolverare, insomma a spicciarvi casa in tenuta adamitica. Tutta nuda e in scioltezza. La domestica naturista può essere richiesta sul sito dell’agenzia, a cui vanno 25 euro l’ora, mentre altri 45 saranno pagati alla colf. Sono previsti sconti dopo la prima ora. Non proprio a buon mercato ma neanche un costo proibitivo per uno sfizietto che vi sistema casa.

L’idea è semplice e intrigante quanto basta per invogliare arzilli vecchietti o single svogliati a darsi da fare. Ovviamente le pulizie naturiste possono essere fatte anche da maschietti, e qui ad aprirvi le porte saranno signore pigre e vogliose ma anche clienti interessati a robe d’altro genere. Attenzione, però. Chi pensa d’arrotondare chiedendo un extra alla collaboratrice domestica sbaglia servizio: il regolamento della colf naturista è chiaro: «Le persone possono solo guardarti mentre lavori nuda», spiega la fondatrice, niente di più. È consentito far da sé quando proprio uno non ce la fa più a vedersi una bella donna o un giovanotto girare nudi per casa, ma guai a chi tocca o fa anche solo proposte osé: viene bandito dall’agenzia, con buona pace d’istinti e compagnia.

L’idea, benemerita, è perfettamente in linea coi tempi, per i quali l’insoddisfazione del desiderio è parola d’ordine funzionale al disordine sistemico. Sbirciare più attraente di fare. Ma c’è un però. La bella Margherita pensava di fare l’affare lanciando nel Belpaese un servizio che a Londra spopola tra attempati signori che bevono compassati un tè rimirando belle grazie dal divano, ma l’Italia non è quel paradiso che s’aspettava. Non tanto per mancanza di domanda quanto per carenza d’offerta: mancano collaboratrici, lamenta la fondatrice. E, pure lei, è costretta a fare da sé, o quasi. Il voyeurismo è pure in voga, ma dolci donzelle disposte a darsi da fare svestite latitano nel Belpaese.


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