Il giorno dell’orgasmo Cronache dal grande reset

C’erano una volta quelle del non lo fo per piacer mio ma per dare figli a Dio. Poi sono arrivati i cortei. Quelli realfemministi, non ellegibittì o d’altre caterve di svertebrati. Quelli dove si metteva la manina a pampina e si strillava in piazza: col dito, col dito, l’orgasmo è garantito. Altre, meno catechizzate ma più generose, si titillavano davvero in pubblico, nei salottini dei privée o in certi pagliaj, giungendo a godere di sé e far godere il prossimo. Chi, come me, ha passato gli anta da un po’ ricorda con pure indimenticate professioniste del sesso quali Cicciolina, Moana, Ramba e chi più ne aveva più ne metteva. Poi sono arrivati i cultori della fiction. Quelli per i quali l’orgasmo simulato da Meg Ryan in Harry ti presento Sally è il massimo, e giù risate a crepapelle. Oggi, a chiusura del quadrato, anche l’orgasmo – femminile, va da sé – è un diritto, tutto da scoprire e a cui dedicare la sua bella giornata celebrativa.

Così, dopo la giornata del pipolo e del lombrico, del bue muschiato e del cerfoglio, si celebra la giornata dell’orgasmo femminile, addì 8 agosto. Niente di sconvolgente, per carità, legioni al comando d’Alexa ne tengono bisogno come il pane, d’essere catechizzate in materia, ma quando s’ascoltano schiere di scienziati spiegare al volgo le ragioni di tanto bisogno e i segreti del piacere, qualche dubbio viene. I soliti studiosi di Yale e della più sperduta università statunitense almanaccano, ad esempio, che con la riproduzione l’orgasmo femminile non ci azzecca niente, che questo si sia sviluppato come riflesso di quello maschile e, ancestralmente, era un espediente dell’evoluzione per favorire l’ovulazione.

Meno male che la scienza, e gli organi mediatici al suo servizio, oltre a spiegare di che orgasmo siamo, dicono pure come arrivarci. Basta ricorrere al vecchio trucco delle fantasie e anche il più bieco scarrafone appare un principe azzurro oltremare da leccarsi le labbra e i baffi, per chi li tiene. Poi vai a scorrere la lista dei desideri e t’accorgi che al primo posto delle intervistate si piazza la bendatura durante l’amplesso, il giardiniere a bordo piscina, l’immancabile celebrità. Mah, ridatece Cicciolina e le altre. Almeno con loro l’orgasmo era garantito, femminile maschile o d’altra natura umana o animale poco importa, e mica tanto simulato. Almeno lei, ai tempi del partito dell’amore a Montecitorio e dei biglietti d’auguri di Andreotti, voleva istituire i parchi dell’amore e l’educazione sessuale a scuola. Manco transgender, come vuole il mondo nuovo, da anticonformista qual era.


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