La bufala del secolo Qui mondo

È stato definito l’accordo del secolo, ma più concretamente si tratta della bufala del momento. Jared Kushner, il genero di Trump, ha lavorato due anni a una bozza d’accordo tra Israele e Palestina, un piano che portasse definitivamente la pace in Medio Oriente, prima di consegnarlo nelle mani dell’augusto suocero, perché lo rivelasse urbi et orbi. Nonostante la stretta di mano tra Trump e Netanyahu non è andata benissimo. Da buon agente immobiliare, il marito della bella Ivanka ha pensato allo sviluppo economico della regione, puntando molto sulla trasformazione della striscia di Gaza in meta turistica, una volta pacificata. Persino il tunnel che collegherebbe la Cisgiordania alla striscia, lungo decine di chilometri, dovrebbe divenire meta dei tour operator.

Nel deserto del Negev, a ridosso con l’Egitto, grazie a capitali Usa e alle immobiliari di papà, sorgerebbero due aree nuove di zecca: un settore industriale altamente tecnologico e un settore agricolo con annessa area residenziale. Le alture del Golan, strappate alla Siria nella guerra del ‘67, resterebbero ovviamente sotto la sovranità della stella di David. Quasi il 90% delle colonie israeliane illegali diverrà parte integrante dello stato ebraico, come pure Gerusalemme, capitale “indivisibile” d’Israele, salvo la periferia Est che dovrebbe essere capitale dello stato palestinese.

Uno stato smembrato e ridotto a chiazza di leopardo, sottoposto a vigilanza armata e privo di sbocchi esterni, o al mare. Un non stato, dunque. Il piano ha sollevato le perplessità della comunità internazionale e l’ira dei palestinesi. Pure un compassato signore come Abu Mazen, presidente della cosiddetta Autorità nazionale palestinese, l’ha criticato, minacciando la rottura d’ogni rapporto con Israele. Il pupillo di casa Trump s’è risentito del rifiuto del salomonico progetto. “I palestinesi non hanno fatto mai nulla di giusto nelle loro tristi, patetiche vite”, ha detto, non c’è da stupirsi se buttano alle ortiche tanta grazia di dio. Quasi cinque milioni di palestinesi dovranno attendere per uscire dallo stato di minorità e da un domicilio coatto che dura da settant’anni. In attesa dei bulldozer, e magari d’una nuova intifada, s’accontentino della bufala.


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