L’Europa salvi gli uiguri Qui mondo

I musulmani uiguri sono dei simpaticoni. Girare in una delle cittadine del Nordovest della Cina dove pullulano con le loro scoppolette bianche, coi loro carretti e le loro friggitorie, nei mercatini dove dai grilli fritti agli scorpioni in salamoja non ti manca niente, è un piacere per gli occhi prima che per il palato. Di loro si narra che avevano messo in piedi un’unità di combattenti musulmani – la brigata uigura – per combattere in Siria via Turchia nei ranghi jihadisti, spazzata via dalle parti d’Idlib. Comunque sia andata, è brava gente che, come ognuno, ha diritto di professare quel che crede, sparacchiare dove vuole, e nessuno può metterci bocca o puntare il dito. Giustissime quindi le sanzioni decise dall’Ue, su pressione del dipartimento Usa e del gran vecchio bimascherato, per le vessazioni dei funzionari del cattivo governo cinese contro gli uiguri.

Ora i cattivi cinesi e i cattivissimi russi si sono lagnati & abbracciati, lamentano l’uso politico delle sanzioni e ammoniscono l’Occidente: occhio a non seguire le logiche della nuova guerra fredda. Monito inutile, la linea rossa del 2045 – deadline dell’armageddon contro le potenze del male, secondo il profeta Attali – s’avvicina a grandi passi, e gli euroburocrati fanno la loro parte. Salvando gli uiguri.


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