Se è vero che le colpe dei padri cascano sui figli, non è vero il contrario: i meriti dei figli non ricascano sui padri. Prendi Giovanni Santi, per esempio.
Se è vero che le colpe dei padri cascano sui figli, non è vero il contrario: i meriti dei figli non ricascano sui padri. Prendi Giovanni Santi, per esempio.
Al Museo nazionale romano i tesori dell’Arabia Saudita. Un bazar mediorientale che vale la visita.
C’è una mostra a Roma dove, meglio che altrove, si può capire cos’è successo nella storia dell’arte dell’ultimo secolo e cosa passa alla cruna del XXI. È il Chiostro del Bramante, e la mostra è Freud, Bacon, la scuola di Londra.
È un pezzo di storia dell’arte, e di storia in quanto tale, la mostra su Cagli a palazzo Cipolla, nella centralissima via del Corso.
Ai Fori la mostra sull’eterna rivale di Roma. La storia rivista ai tempi del politicamente corretto
«Ho scritto la fine dieci anni fa… Ho trovato la soluzione che mi piaceva e l’ho scritta di getto, non si sa mai se poi arriva l’alzheimer. Ecco, temendo l’alzheimer ho preferito scrivere subito il finale.
Altri tempi. Quando a farla da padrona in casa Bellonci, oltre all’afa romana, era l’incertezza di chi, entrato in cinquina, avrebbe patito, oltre alla calura, l’emozione di vincere lo Strega.
Potrebbe essere il sogno perfetto, se non fosse una mostra. Un sogno di mostra – Dream, l’arte incontra i sogni, appunto – dove alle parole seguono i fatti, come rare volte accade.
Diciamolo subito: promette quel che dà, alla fine, Il segnale dell’elefante. Alla fine, ché per il resto è una (retro)storia romana del partito che seppe contendere agli assai più numerosi socialcomunisti la palma dell’antifascismo combattente.
Diciamolo subito: L’ultimo singolo di Lucio Battisti è un bel libro. E non vale per le opere letterarie quel che vale per l’arte, che a dirla bella non si fa all’opera un complimento.