Presentata sotto la pioggia la stagione del teatro romano. Tanta roba, all’insegna del “Cambiamento reale” e della contemporaneità
Presentata sotto la pioggia la stagione del teatro romano. Tanta roba, all’insegna del “Cambiamento reale” e della contemporaneità
Trent’anni fa moriva un mostro sacro del Novecento letterario italiano. Cosa resta
Troppo umano, avrebbe detto Nietzsche. Ma anche un artista davvero unico. Alla Fondazione Roma l’opera di un uomo capace di vivere in simbiosi con l’arte. Il circo come metafora e scommessa contro le avversità della vita.
L’allegro chirurgo Marino, in arte sindaco, reclama il diritto alle ferie integrali e a vivere senza scorta. Lui, che era partito in bici e si ritrova con tre macchine – tre – a pedinarlo, e attacca Vespa per l’ospitata ai parenti di Casamonica, Vera e Vittorino, figlia e nipotino.
Tra fischi e slogan il rientro del sindaco a Roma, al sit in Antimafia capitale
Al Vittoriano di Roma Yuri Kalyuta, l’accademico che unisce Russia e Ucraina