Rometta batte Giulietta Romeide

Ddr, buona la prima. La Roma la sfanga, ma per sapere come andrà il post Mou si deve aspettare: riassunto delle puntate seguentiRometta batte Giulietta. Mister Presente porta a casa la prima del post Mou. La Roma la sfangata contro la terz’ultima della classe, una squadra mezza squagliata con due piedi in serie B e un allenatore che pare uscito dall’agenzia delle entrate, stralunato e bastonato. Una partita sul filo di lana, che doveva andare assai meglio ma poteva finire peggio, quantomeno col 2 a 2, se quel rigore dell’Hellas non fosse andato alle stelle. E il Verona, che ha macinato più gioco e tiri in porta, non avrebbe certo demeritato. Una squadra senza gioco, la Roma targata Ddr, ancora priva di testa e di gambe, degna del miglior Mou. Coi soliti cadaveri a gironzolare pel campo prima di levarsi di torno, e qualche redivivo che prova a dare una scossa all’encefalogramma piatto.

Sugli spalti fischi e lazzi agli orfani di don Felix, ma niente a paragone di quel che sarebbe stato senza l’ex Capitan futuro a guidare l’armata Brancaleone giallorossa. Ddr, l’allenatore dal nome d’uno stato sovietico, fischia e sputa come un lama, per lui buona la prima ma è rimandato a prove più impegnative. Per vedere una partita vera bisognerà aspettare i prossimi turni, sbaragliare altri pretendenti alla retrocessione eppoi scavallare il fossato di San Siro. Lì si vedrà di che pasta sono gli ammutinati di Mou e il suo erede. Gli attendisti attendono, i possibilisti sognano l’addavenì del sol dell’avvenire, gli ottimisti sentono odor di rimonta, gli apocalittici pronosticano che il peggio deve ancora venire, i tanti nostalgici del fu numero uno che il meglio è passato. La nuova Roma, comunque vada, è da (ri)fare.


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