San Valentino dei disamorati Poesie in forma di prose

San Valentino era tornato /

a Terni saliva d’un fiato /

da tempo mancava quel santo /

di cui ognuno invoca l’incanto /

Gran cosa è l’amore, pensava /

eppur se il giorno ghiacciava /

la primavera incalzava /

e lui, lieto, di buon passo andava /

 

Su una panchina, ai venti /

Vide due teneri amanti /

incidere cuori, affranti /

di boccini e vaccini trafitti /

 

più in là incrociò due innamorati /

teneramente bracciati /

a vista guardati /

dalle guardie braccati /

 

provò a offrire una rosa /

ma lo scansavano a josa /

e ripetevano senza posa /

l’amore non è più cosa /

 

ai piccioni pane a ceste /

perché in volo sulle teste /

a chi era nella peste /

pur facessero le feste /

 

ma tutti dicevano rassegnati /

non è più tempo per i sentimenti /

chiusi in casa senza complimenti /

qui restiamo, e siam contenti /

 

così il santo andò scornato /

spiccò il vol, disamorato /

e per non cader preda del fato /

tornò pure mascherato


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