
Christian ha tutto, o quasi. Un lavoro strepitoso – curatore d’un museo d’arte contemporanea ricavato nientemeno che dall’ex palazzo reale di Stoccolma – una casa di design e una bella macchina, ovvi corollari al suo stato sociale.
Christian ha tutto, o quasi. Un lavoro strepitoso – curatore d’un museo d’arte contemporanea ricavato nientemeno che dall’ex palazzo reale di Stoccolma – una casa di design e una bella macchina, ovvi corollari al suo stato sociale.
Come l’immaginate un pittore di corte nel tardo ‘500? In gorgiera e barbino? Giuseppe Arcimboldo era proprio così, ma in forma di cartigli, nel ritratto che si fece nel 1587 al suo ritorno a Milano, graziosamente permesso e lautamente pensionato da Rodolfo II d’Austria.
C’è un mondo di povericristi che nel fango si scannano senza capire neppure perché, a milioni. E ce n’è un altro, dove di quel fango non giungono che schizzi, di quelle morti echi lontane, tra un sorbetto e una chiacchiera, una pennellata e uno sbadiglio.
Rieccolo. Puntuale come una sagra d’autunno, ma ben più ricco di suggestioni e contaminazioni, torna il Romaeuropa Festival.
Siete al mare, e vi fate un tuffo in piscina. Con Il codice Vulci funziona pressappoco così. Ve ne state immersi nel passato e, allo stesso tempo, vi tuffate nella contemporaneità.
Se la canicola romana non vi scioglie e alle pietre che raccontano storie, anzi che si fanno storia, non sapete resistere, è la mostra che fa per voi. Ma oltre la storia è il mito che si racconta in Colosseo, un’icona, all’interno dell’anfiteatro Flavio, meglio noto appunto come Colosseo.
I volti sono quelli, icastici e ieratici, d’una bellezza perduta, irrimediabilmente ferita. La mostra è quella che riporta all’attenzione del mondo i guasti del terrorismo anche in campo culturale: Volti di Palmira ad Aquileia.
È un’elegia dello scampo niente affatto solo per bambini Cavalcavia, l’esposizione della trentina di tavole originali di Gek Tessaro nel nuovo spazio mostre della Biblioteca nazionale di Roma, organizzata da Coop culture a cura di Luca Arnaudo.
L’Europa è una piazza vuota, uno spazio da riempire. Un cantiere, tutto in farsi. Sembra dirci questo Yves Mettler col suo lavoro Europaplatz, Piazza Europa.
“Tutta la vera arte è sacra”. Potremmo chiuderla qui, a poche righe d’introduzione, tanto pregna di senso è la locuzione, nel parlare di Eclissi, oltre il divorzio tra arte e Chiesa.