
Eh sì, lo ammetto, non ce l’ho fatta. Ridurre il numero dei parlamentari, come già nel programma della P2. Oppure lasciare il circo com’è, secondo i desiderata d’ogni antisovranista e di Renzi.
Eh sì, lo ammetto, non ce l’ho fatta. Ridurre il numero dei parlamentari, come già nel programma della P2. Oppure lasciare il circo com’è, secondo i desiderata d’ogni antisovranista e di Renzi.
Dice un proverbio delle mie parti: chi pecora se fa, lu lupu se la magna. Il monito, di facile intuizione, s’adagia perfettamente all’insieme del bel suolo italico di questi tempi.
“Il fatto” di Umberto I ucciso dall’anarchico Bresci, il 29 luglio 1900
Sarà stato il nome – Chiaverano – o il paesaggio bucolico che invita all’amplesso, fattostà che due baldi giovani si sono denudati di tutto punto sulla piattaforma che s’affaccia sul lago di Sirio – lato Chiaverano, appunto, epicentro della zona infetta da Coronavirus tra Milano e Torino – e si sono messi bellamente a fottere in pieno giorno. Incuranti degli automobilisti strombazzanti a due passi, delle famigliole con pezzuola...
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Pandemia, guerra, riscaldamento globale, migranti. Morte. Vecchi e nuovi nomi dell’apocalisse che rincorre l’uomo, dalle origini. Vivere con la paura addosso. Vivere la non vita di chi, schiacciato da terrori fatti ad arte, non osa neppure riflettere sul presente, esercitare una minima resistenza al pensiero unico dominante. Vivere di paura, nella paura, è da sempre l’imperativo categorico del potere e dei suoi servi, più o...
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C’erano una volta gli aruspici Etruschi, ma anche italici, Sabini eccetera. Divinavano, vi squadernavano davanti un fegato e, oplà, sapevate quel che sarebbe successo negli anni a venire.
L’Emilia resiste alle orde leghiste, i Cinque stelle no. E il Pd già chiede il conto.
Arrivano anche in Italia le colf naturiste. Una gioia per gli occhi (e non solo), ma guai a chi tocca.
La “strage di stato”, capofila della scia di sangue e d’orrore che ha permeato la storia della repubblica, resta impunita a cinquant’anni da quel 12 dicembre 1969. Ma l’esercizio della memoria è un dovere civile.
Chissà che rodimento, per Salvini, aldilà dei sorrisetti vacui e delle spavalderie di rito. Chissà che giramento, a vedere l’Umbria ubertosa, una delle regioni più rosse d’Italia, tutta coperta di blu.