
Ormai è fatta, con buona pace dei carnivori. Entro il 2040 oltre la metà della carne che finirà nei nostri piatti non sarà di origine animale ma verrà coltivata in vaso o proverrà da piante diverse.
Ormai è fatta, con buona pace dei carnivori. Entro il 2040 oltre la metà della carne che finirà nei nostri piatti non sarà di origine animale ma verrà coltivata in vaso o proverrà da piante diverse.
C’è chi la vede come novella messia venuta a salvare il mondo, la proclama donna dell’anno in attesa di darle il Nobel. Chi l’accosta alla fraulein cara all’iconografia ariana per le sue treccine bionde e il faccino tondo, pura reincarnazione himmleriana.
Se ne andrà a fine aprile con la sua zazzera grigia, il faccione dal sorriso stinto e il doppiopetto in tinta.
Non abbandonate la speranza. Mai. Dice così un rigo del testamento di Lorenzo Orsetti. Guerrigliero andato a combattere e morire tra le file dell’Ypg, l’esercito di liberazione del Pkk, il partito comunista curdo, nell’ennesima ultima roccaforte dell’Isis, a Baghuz, appena liberata.
L’uomo è lì, tronfio e imbolsito, più simile a un pippobaudo che all’icona del duro costruita in un ventennio di potere quasi assoluto. Neppure troppo virile col suo cappuccio di pelliccia nel gelido inverno russo, ma più che mai vincente.
Somiglia più a Tacchini in fuga, il cartone di Jimmy Hayward, che a una salda resistenza a Madrid l’epilogo (momentaneo) della vicenda catalana.
Tornat Catalunya. Torna indietro, Catalogna. C’era un tempo in cui i tercios dei conquistadores massacravano senza posa i conquistati, nelle Indie e nelle Italie, al grido di Arriba Espana!
Le manone, paffutelle come quelle dei bambini a un anno, si levano oltre la barriera. Indosso una pettorina mimetica, gli occhioni abbassati.
La premier britannica, paladina dell’uscita dall’Ue, col voto anticipato di giugno conta di fare tabula rasa dell’opposizione. E anche Banksy dice la sua sulla Brexit.
Attorno al neopresidente, creatura dei poteri veri e di Attali, s’è cristallizzato il partito unico dell’Europa post nazionale e della mondializzazione felice. Ma per i ceti deboli (già medi) si prepara la mattanza, in attesa del voto di giugno